mercoledì 13 agosto 2014

Ingorgo

Gli eventi scorrono.
Si distribuiscono in ordine sparso lungo il tempo che stiamo vivendo e tra l'uno e l'altro si accumulano le consuetudini, la noia, le abitudini (la polvere): beremangiaredormiresognare(nonsempre)svegliarsiandarealavorare(sempre)ribererimangiareritornareacasa... Da capo.
Poi, vai a capire perché, ogni tanto ci si ingolfa e gli eventi pure si incolonnano uno dietro l'altro nell'attesa che la personalissima tangenziale che attraversa nel mezzo il tempo e lo spazio che ci appartengono sia riaperta.
Io non mi ero nemmeno accorta del tutto che la mia si fosse chiusa. Oddio, sì, vabbè, erano due o tre anni che le cose filavano con una certa regolarità. Più tre che due.
Encefalogramma emozionale tendente al piatto con pochi, insignificanti picchi di euforia passeggera.
Sono i periodi in cui i cerotti restano nell'armadio, per intenderci. Non ci si taglia nemmeno un dito mentre si pelano le patate. Si piange zero. Si ride il giusto.
Alcuni ci metterebbero la firma per vivere senza scossoni e io, effettivamente, mentirei se dicessi che mi sono lamentata, anzi, mi sono crogiuolata nella pacifica serenità azzurrina che una tangenziale quasi completamente sgombra ti concede. Ci puoi giocare a pallone in mezzo, per esempio. Ti ci puoi sdraiare per guardare il cielo, che tanto sai che non c'è pericolo e se ti ci vuoi apparecchiare un pic nic proprio al centro, perché no? Chi vuoi che passi?
Poi un giorno ti svegli e scopri che si è riaperta la strada. E chi diamine l'ha riaperta?!
Tu sei immobile e senti lo spostamento d'aria degli eventi che stanno per arrivarti addosso tutti insieme, tutti in una volta e tutti a velocità sostenuta per recuperare il tempo perduto.
Li percepisci che ti bucano lo stomaco da parte a parte, via uno l'altro senza lasciarti il tempo di riprender fiato che subito ecco il prossimo.
Un viavai dodecafonico di tracce che ti frastuonano dentro e fuori, che sibilano come proiettili di emozioni senza redini a ricordarti che che sei indiscutibilmente e irrinunciabilmente vivo.



9 commenti:

  1. Le cinture le hai messe? ..perché se si balla, si balla davvero... fattelo dire da uno che dopo i quaranta ha voluto riaprirla la tangenziale..ma che dico tangenziale.. l'ottovolante! ..ora, a giochi di nuovo fermi, il primo che prova a ritogliere il "divieto d'accesso" lo strozzo!.. ;)

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    1. C'ho esperienza nel campo caro Franco. Cinque anni fa mi si è stravolta la vita nel giro di tre mesi. È stato complicatino, ma preferisco di gran lunga essere dove sono adesso. Adesso vedremo dove mi porterà quest'altro periodo che pare annunciarsi bello vivace. Sicuro è che stavolta remo e la direzione la scelgo io.

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  2. "Primavera non bussa, lei entra sicura: come il fumo le penetra in ogni fessura..."

    -cit.-

    Ma non serve nemmeno che lo specifichi, che è una citazione....

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    1. Bè, hai citato De Andrè che citava Edgar Lee Masters, chapeau! ;-)

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    2. Ogni tanto rimango basito, di fronte a persone che non lo conoscano (ma qui sapevo di non correre rischi)

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    3. Io lo conosco spesso, talvolta lo canto.

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  3. Un traffico medio/tranquillo mai, eh?

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    1. Ma 'nfatti... L'irraggiungibile, scivolosa, inafferabile "norma".

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