domenica 10 agosto 2014

Il labirinto sbagliato...


13 commenti:

  1. Spettacolare serranda di street art. Ti sei dovuta perdere tra mille labirintici carrugi per trovarla?

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  2. Mi ci sono persa qualche anno fa tra i caruggi di Genova e non ho più voluto uscirne.... Ha fascino questa città, più di qualunque altra in cui abbia vissuto.

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  3. ..in effetti sono caruggi e non carrugi (come uso corrente), ma leggo di grosse diatribe a proposito.. ;)

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    1. Sì, bè, c'è anche chi lo scrive con due r e due g. Dove lavoro, invece, abbiamo deciso di comune accordo che tutti lo scrivono caruggi e via, abbiamo archiviato l'impasse :-)

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  4. "Soltanto chi lascia il labirinto può essere felice, ma solo chi è felice può lasciare il labirinto."

    Non penso esistano labirinti giusti o sbagliati, così come non esistono strade giuste o sbagliate. Ci sono soltanto i nostri passi, uno dopo l'altro, che ci conducono attraverso le vie più oscure e tetre del labirinto, facendoci sfociare a tratti in qualche giardino curato, sempre all'interno di questo enorme labirinto apparentemente sena senso, che è la vita.
    A volte le strade si incrociano con quelle di altre persone, a volte si decide di fare un pezzo di strada assieme. Ma se il labirinto è la strada che percorriamo durante la vita, l'uscita dal labirinto non può che rappresentare l'abbandono della vita stessa.
    Chissà quante uscite ci sono in un solo labirinto.

    ps: hai toppato solo in parte. Sono uomo nel corpo. Tutto i lresto è un po' più complesso e non si può riassumere in un genere o nell'altro. Esistono parti maschili e femminili che coesistono in uno stesso corpo. Per lo più le persone tendono a non accettare l'idea di avere una femminilità (se è uomo) o una femminilità (se è donna) oppure tendono ad abbandonarsi completamente, dimenticando il proprio genere fisico. In me le due parti coesistono armonicamente mostrandosi ora una, ora l'altra, in base a lle differenti situazioni ed alle differenti inclinazioni.
    Sì: si potrebbe anche definire schizofrenia suppongo ^_^

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    1. Uno che ha come immagine del profilo Sir Didymus, se ne dovrebbe intendere parecchio di labirinti (almeno quanto me che avrò visto quel film millemilamilioni di volte e credo di sapere ancora le battute a memoria (e da ciò ne deduco che saremo quasi coetanei)). :-)
      Non sono molto d'accordo sul fatto che non esistano strade giuste o sbagliate, però prima di parlarne bisognerebbe definire bene cosa intendiamo noi per "strada" e per "labirinto". Per esempio, per me non è la strada che percorriamo durante la vita, ma è l'idea che abbiamo della vita stessa. Se pensiamo che la vita abbia uno scopo, siamo in un labirinto, se pensiamo che non ce l'abbia, siamo in un altro labirinto... Sul fatto che ogni labirinto abbia un sacco di uscite, sì, quello lo credo anche io.

      Ps: e lo dici a me?!? L'hai letta la mia descrizione? :-D Un terapeuta, tempo fa, mi disse che io sono oggettivamente donna, non si può negare, ma uso l'emisfero maschile per ragionare.

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  5. Io penso che il labirinto sia la vita stessa: incasinato, pieno di curve, possibilità, vicoli ciechi... pieno di scelte.
    Giusto?
    Sbagliato?
    Sono due parole "relative". Anche ciò che è sbagliato può portare a qualcosa di giusto ed anche le scelte giuste possono portare a qualcosa di sbagliato.

    Ad oggi, quel film è ancora il mio preferito, giacché ho passato ore a guardarlo, a mandare indietro la cassetta, a riguardarlo ed avanti così in loop.
    Ricordo distintamente la storia, i personaggi ed una buona parte delle battute (tutte no, è pressoché impossibile..cioé, impossibile no, ma difficile ;) )
    Tu mi dici quasi coetanei, perché entrambi conosciamo questo film ma quando è uscito nelle sale dei cinema, i bambini che sono andati a vederlo sono usciti piangendo, spaventati dai perfidi goblin. Di certo sei di una generazione vicina alla mia ma credo tu abbia visto qualche prima vera e qualche inverno in più, rispetto a me ;) Direi 5, per lanciare un numero molto generico.

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  6. In quasi totale disaccordo :-) Si spiega col fatto che io non amo il relativismo e la tolleranza a tutti i costi, ma ho dei valori ben precisi in cui credo e senza i quali non riterrei la mia vita utile e significativa come invece credo (spero) che sia. D'altro canto, una delle cose in cui maggiormente credo è proprio il libero arbitrio e quindi, per quanto possa non condividere un modo di fare o un'opinione, ritengo sacrosanto che abbiano il diritto di esistere alla pari dei miei modi di fare e delle mie opinioni.
    Venendo alle prime vere, son 34... C'hai preso?

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    1. Così come il libero arbitrio, pure il relativismo accetta l'esistenza di differenti correnti di pensiero, non retenendole "giuste" o "sbagliate" in sé, quanto piuttosto "adatte" ad una persona ed inadatte per un'altra, in base ai differenti percorsi di vita, seguiti fino a questo momento.
      Dopo tanto tempo, a volte dimentico ancora di fidarmi del mio istinto... Per restare generico ho detto 5, mentre una voce mi diceva 7... Beh... potevo pure ascoltare questa voce, cara la mia "quasi coetanea" ;-)

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    2. Azz, un toyboy come quello che mi sta levando il sonno da qualche tempo a questa parte... :-D
      Comunque, spiegami una cosa sul relativismo. Io credo che anche Charles Manson fosse relativamente convinto di quello che stava facendo mentre lo stava facendo. Vogliamo davvero togliere "tutte le regole a questo gioco"?

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    3. "La tua libertà finisce dove comincia la mia"
      Diciamo che questa regola è forse la "sola" che mi venga in mente come "fondamentale" da rispettare.
      Ad ogni modo, il relaivismo non prevede per forza che si tolgano tute le regole: prevede solo la cancellazione degli assolutismi. Mmm... credo sia un argomento complesso ed io mi sono appena svegliato, quindi non sono del tutto lucido per trattarlo con la dovuta attenzione ;-)

      Toyboy... L'unica persona che mi aveva definito così, dopo una relazione di una certa durata, si è rivelata essere estremamente più giovane di me (caratterialmente parlando, era un'adolescente) :-p
      Ma era troppo giovane perché io potessi davvero essere un "toyboy" (anche se è spesso stato un sogno nel cassetto)

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    5. Regola un po' troppo labile se pensi che anche il concetto di libertà è diventato tremendamente soggettivo in questa società... Prendi loro: http://www.cinemadelsilenzio.it/index.php?mod=film&id=10669

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