martedì 21 luglio 2020

Cinque cose da sapere se pensi di voler fare il ghost-writer




Hai sentito parlare di questo intrigante mestiere e ti senti portato per farlo?
Ecco alcuni suggerimenti pratici per aiutarti a capire se fa davvero per te.


  1. Preparati a dire addio per sempre al Times New Roman, all'Arial, al Verdana. Se deciderai di diventare un ghost-writer dovrai avere un buon rapporto con il Courier New perché questo è solitamente il font che si usa per le cartelle editoriali e qualora ti commissionassero dei lavori corposi ti garantisco che anche i copioni dei tuoi sogni nella fase rem saranno scritti con questo carattere.
  2. Sarai come un paguro senza guscio. Chi sceglie un futuro da ghost-writer sceglie implicitamente di diventare contenuto senza contenitore perché il tuo lavoro consisterà nell'infilarti tutto intero nei contenitori altrui prendendo di volta in volta forme che non ti appartengono. È necessario che tu sia duttile e multicolore come il Didò nelle mani di un bambino perché dovrai cambiare tanti stili e argomenti che manco un camaleonte di quelli dotati...
  3. Lasciate ogni preferenza o voi che entrate. Ebbene sì, preparati a dover abbandonare fin da subito qualsiasi refolo di perfezionismo che ancora aleggia intorno alla tua persona perché più sarai soddisfatto di ciò che hai scritto, più soffrirai quando vedrai le correzioni apportate dal committente per rendere il testo "più nelle sue corde". A lenire le ferite inferte da ogni rimaneggiamento del testo avrai solo la certezza, messa nero su bianco a contratto, che nessuno saprà mai che quella roba è opera tua.
  4. Lo stai facendo per soldi. Questo è quello che ripeterai come un mantra tutte le volte che il tuo subconscio ti supplicherà di smettere di prostituirti alla pigrizia mentale di chi ti vuole un po' più Volo (Fabio) e un po' meno Murgia (Michela), che poi "Murgia chi?".
  5. Perché ricordatelo, chi sa scrivere scrive da sé, ma chi ha bisogno di un ghost-writer di norma non sa scrivere o non ha più voglia di farlo.
Detta così a uno passa la voglia di buttarsi in questo mondo di parole per procura, ma devo ammettere che è una sfida che si rinnova a ogni progetto e se all'inizio cerchi di scrivere qualcosa che ti soddisfi, dopo un po' cominci a trovare divertente anche scrivere per soddisfare gli altri e quando ci riesci non è più una questione di soldi, ma di bravura. A scrivere bene son buoni in tanti, ma a scrivere male volontariamente di cose che non ti appartengono in mille stili non tuoi... Bè, tanta roba.


giovedì 9 luglio 2020

Molto acuta, incredibilmente cretina



Ho appena terminato di leggere un libro banale e con orrore mi sono resa conto che avrei potuto tranquillamente scriverlo io.
Quel po' di onestà intellettuale che è sopravvissuta agli ultimi tre anni della mia vita non ha fatto che ripetermelo dalla prima all'ultima pagina: "È banale, ma tu non avresti scritto di meglio".
Com'è possibile essere in grado di scorgere tra le righe altrui la banalità e poi non saperla disinnescare nelle proprie?

Comunque un saluto a te che stai leggendo. Era da un po' che non tornavo a scrivere qua dentro. Mi dirai:

Che hai fatto in questi tre anni?

A parte imbarcarmi in una relazione tossica, cambiare casa, città e lavoro per salvarmi letteralmente la vita, ho fatto anche la ghostwriter.
Scrivere per gli altri calandomi nei loro stili e nelle loro storie è facile. Quando scrivo per gli altri non sono banale.
Ma scommetto che se dovessi mettermi a raccontare cos'ho vissuto, da quando ho dismesso questo blog ad oggi, lo diventerei all'ennesima potenza.
Chi mi conosce e sa cosa è capitato continua a dirmi che dovrei scriverci un libro e Dio solo sa quanto vorrei essere capace di farlo, ma probabilmente dovrei rivolgermi a una ghostwriter per riuscirci. Ora capisci il senso del titolo che ho voluto per questo post?
Non si può essere più cretini di così.
La storia c'è, massiccia, prorompente e succosa che se ce l'avesse per le mani una Ferrante ci farebbe su un'altra tetralogia da urlo. Se invece capitasse tra le mani della Murgia riuscirebbe a condensarla in 190 pagine di pura e indomita perfezione che ti ruberebbero gli occhi fino all'ultima sillaba.
Invece ce l'ha in mano una che tedierebbe soltanto gli animi, esattamente come ha fatto la tizia del libro che ho appena letto. Con arroganza per giunta.
Se mi incontrasse Tantalo probabilmente mi darebbe una pacca sulla spalla e tornerebbe al suo supplizio compatendomi.
Comunque... Se avessi bisogno di un aiuto per scrivere qualcosa di estremamente acuto: eccomi, ti faccio anche lo sconto.
Perché con le parole ci ho mangiato durante questo lock-down e se non fosse stato per la bislacca idea di costruirmi un sito "faidatenoalpitour" in cui mi proponevo come ghostwriter so mica se sarei riuscita a pagare l'affitto tutti i mesi.
E tu? Come te la sei cavata in questo periodo assurdo che ha destabilizzato un pianeta tutto intero?