Toh, una sensazione.
Che persiste tra l'altro.
È nuova o dimenticata, ma punge come fossero interi campi di orzo che mi si agitano nello stomaco e si aggrappano con le loro radici alla terra di cui sono fatta dentro e fuori.
È qualcosa di più doloroso dell'ansia e di più frivolo dell'inquietudine che si appoggia su uno spesso strato di frenesia.
Mi sono sempre creduta più brava di te nel dare i nomi alle cose, perciò capirai il mio sgomento quando ho realizzato di averti conosciuto solo ieri. Sei nuovo o sei anche tu dimenticato?
Ti riconoscerò ancora domani e l'indomani del domani finché SBADABAM non ci separi?
A star qui dove sono ora ci si sente piccoli come un chicco di quell'orzo che ti sbatacchia dentro e il pensiero di come possano campi e campi di orzo agitarsi nella pancia di un unico chicco non ha nemmeno lo spazio per germogliare.
La colpa non è tua, ma la causa sì e nemmeno se lo sapessi potresti farci qualcosa.
È tessera di domino che si appoggia a tessera di domino e colora il suo percorso a forma di frattali di Mandelbrot.
Nulla è affidabile in questo momento e soprattutto nulla è reale, ma io avrei così tante parole da mettere una accanto all'altra da colmare il divario tra te e te che finiresti inspiegabilmente per diventare me. Ma a quel punto io dove andrei a finire?
Quanto spazio occupi e di che profumo sei? Ma soprattutto, in quale voce abiti?
Anche se sono piccola in questo momento ascoltami: se non vuoi essere inseguito non metterti a correre. Se non vuoi essere cercato non nasconderti. E non sto parlando di me. Io non inseguo e non scavo. Io busso, ringrazio e fingo di dimenticarmi di abbracciare solo perché non so più come si fa.
Non resta che aspettare e respirare nella certezza che questo vento passerà presto, così come è venuto.
Per intanto rimango a titillare l'idea che in un universo parallelo possa succedere, sia già successo, stia ancora succedendo.
Capisco bene questa sensazione, perché mi ci trovo in questo momento.
RispondiEliminaCapire di non aver capito, o forse di aver capito eazzeccato ma comunque con certe sfumature che ci sono sfuggite. Il gioco purtroppo si fa in due.
Moz-
Capita anche che certi giochi siano solo nella nostra testa o totalmente a nostra insaputa (come per la moglie di Anselmo di De André)
RispondiEliminainfiniti universi paralleli, sempre, le nostre vite, quello che è, e quello che non...
RispondiEliminaCavoli, mi mancavi
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